A differenza di quanto si credeva un tempo, la diagnosi di scompenso cardiaco ha il suo peso. Mi spiego meglio. Innanzi tutto bisogna sempre ricercarne le cause e correggerle, in modo da prevenire la progressione della malattia o le recidive.
Tra le cause più comuni di scompenso ricordo l’ipertensione arteriosa, l’infarto miocardico, le malattie valvolari quali l’insufficienza mitralica o la stenosi aortica, e le cardiopatia congenite.
Anche l’anemia, i disturbi della tiroide quali ipertiroidismo e ipotiroidismo e malnutrizione se di severa entità sono possibili fattori eziologici.
Appare evidente l’importanza di una visita medica completa, degli esami ematici e di quelli strumentali (ad. esempio elettrocardiogramma ed ecocardiogramma) per una miglior definizione del quadro clinico.
Sulla base della storia clinica e dell’esito degli esami lo specialista prescriverà la terapia più idonea, a cui andrà comunque sempre associato un corretto stile di vita:
Sulla base della storia clinica del paziente e degli eventuali esami sostenuti, lo specialista valuterà una terapia personalizzata.
Copyright © 2021 Dott.ssa Francesca Giacomazzi - Via Ariosto 4, 20145 Milano - C.F. GCMFNC66A49F257L - P. IVA 11876070159